21/03/10

Salvatore Filotico fornisce un ulteriore contributo alla questione "Camillo Monaco"

.21 marzo 2010

Alcune dovute, ulteriori precisazioni su Camillo Monaco.

Caro Franco ,
come sempre ti sarò grato se vorrai ospitarmi e dare lo spazio che riterrai opportuno. Non voglio, infatti, togliere spazio ad altri e magari molto, più qualificati di me (e ve ne sono te lo assicuro, iniziando da chi hai voluto ospitare nel tuo opuscolo).
Desidero fare alcune ulteriori precisazioni :
• Proprio la citazione che tu fai del testo di Benvenuto è quella che maggiormente mi lascia perplesso in quanto non riporta tutti i testimoni a discarico e le motivazioni dell’assoluzione del Monaco. Alcuni dei personaggi che sostennero che non vi erano motivi per temere movimenti di piazza o che fu il Monaco ad aizzare la guardia sono gli stessi che, in altri documenti, vengono accusati di “doppiogiochismo“ e comportamenti ambigui iniziando, se ricordo bene, in questo momento cito a memoria e quindi potrei sbagliarmi, proprio dal De Angelis. Lo ripeto, considero molto più attenta e storicamente corretta la posizione della d.ssa Andriani che apre ampi spiragli per la discussione in futuro. Non vorrei, piuttosto che l’azione del Monaco e dei patrioti oritani che con lui operarono fosse vista solo con la chiave di lettura legata a questa vicenda e non a tutta l’azione politica risorgimentale in Oria. Allora sì si rischierebbe la criminalizzazione (un pò come sta avvenendo con certa discussione sul problema, molto complesso e più grave, delle foibe)
• Se mi sono permesso di chiamare in causa

due storici del calibro di le Goff e Bloch ti assicuro che non l’ho fatto per presunzione (cosa che non fa parte del mio modo di essere e chi mi conosce bene lo sa) ma esclusivamente per riaffermare il principio che quando si vuol prendere in esame un problema storico/politico occorre farlo con un certo rigore e seguendo certi principi. Certamente tutti hanno il diritto/dovere di occuparsi della storia del proprio paese e, grazie a Dio, esistono persone come te che lo permettono e lo agevolano. Ma, quando si deve esprimere un giudizio, occorre farlo con un certo rigore scientifico. Tutto qui.
• Personalmente sono stato sempre ben lieto, sinora, di mettere a disposizione di amici ed amiche alcuni documenti che riguardano la mia famiglia proprio perché ritengo che la storia debba essere la base per progettare il futuro di un territorio perché ne costituisce la memoria e custodisce le radici dell’identità di un popolo. Credo di averti parlato anche, da amico, di alcuni dubbi che ho su questa mia scelta alla luce dei fatti (ma questo credo interessi molto poco i lettori).
• Quanto al fatto che del Monaco ci sia un ricordo testimoniato sia dalla toponomastica sia dall’intitolazione della scuola e manchi un ricordo delle vittime della vicenda credo che sia dovuto anche e soprattutto alla sua opera come patriota e politico. Questo non toglie nulla alla gravità dei fatti dei quali ribadisco ritengo colpevole chi fu regista del tentativo di riscattare un regime illiberale ed affamatore.
• In quanto ai fatti di Genova sai, anche tu e meglio di me, che vi fu una regia occulta sia da parte di chi provocò il clima e gli scontri sia da parte di chi operava nella cabina di regia delle forze dell’ordine. Da una parte si voleva il caos dall’altra la reazione svolta nella maniera più retriva. Purtroppo questo è il clima che si viene a creare quando non vi è cultura dell’ascolto e non vi è informazione corretta e pluralista oppure si considera la storia un semplice raccontino che la scuola deve trasmettere. Chi paga, poi, queste scelte sono quasi sempre le pedine. Questo fu un errore commesso da chi volle il Risorgimento ma, poi, poco fece per l’educazione popolare delle masse contadine ed operaie. Questo errore lo pagammo, poi, al tramonto del Risorgimento, con la dittatura fascista .
• Infine permettimi un'ultima precisazione, sapevo benissimo della vendita dell’antico forno Camposeo ma mi sono astenuto dallo scriverlo perché penso che nulla c’entri con la vicenda in quando coinvolge la vita di privati cittadini. Diversa è la questione che tu poni dello stemma che potrebbe essere una chiave di volta nella soluzione del mistero “casa Milizia” e lì, davvero, inviterei uno come Giovanni Ferraioli a darci una mano.

Ti ringrazio sempre della cortese ospitalità e del fatto di porre sempre questioni interessanti ed utili per la crescita civile di Oria e del territorio.
Salvatore.

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