08/01/11

Salvatore Filotico: La d.ssa A.M.Andriani, con un approccio scientifico e plurimo, pone dubbi e quesiti seri e profondi alla questione Camillo Monaco.

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[Premetto che ritengo positivo il confronto, la discussione. E' la prima volta che leggo (con soddisfazione) : "Personalmente considero i Sartorio ed il Pastorelli vittime incolpevoli ed inconsapevoli di un clima di violenza ed odi di parte che meritano rispetto e commemorazione." A farlo è l'amico Filotico con la seguente odierna mail.]

Caro Franco,
penso che sia lecito e corretto darti una risposta a quanto scrivi mettendo in chiaro alcune cose :

1) Non è mio costume né abitudine reprimere qualcuno o censurare; personalmente rispetto tutte le opinioni e le ascolto (anche quando non le condivido).
Ma altrettanto non è mio costume tacere e non prendere posizione su qualsiasi problema mi stia cuore. Non amo per nulla Ponzio Pilato né coloro che lo perpetuano non prendendo mai posizione anche se a torto. Per questo ti rispetto e ti stimo (anche quando non ti condivido): non sei un Ponzio Pilato e lo dimostri anche quando non sei condivisibile (naturalmente dal mio o altrui punto di vista). Tu sei, resti e dovrai restare libero di esprimere il tuo parere e di ospitare qualsiasi parere, ma anche libero di accettare ed ascoltare chi non ti condivide ed esprime correttamente, sinceramente e non in forma anonima il suo dissenso.

2) E' vero esprimo il mio punto di vista da discendente e per questo posso essere tacciato di essere di parte. Vedi, su questo permettimi di citare un grande educatore: Paulo Freire il quale sosteneva che “ nell'educare occorre sempre prendere posizione chiarendo sempre che si sta esprimendo il proprio punto di vista “. Bene, detto questo io credo di aver espresso sempre il mio parere chiarendo che altri punti di vista sono possibili e che illuminando bene il terreno che si sta osservando si chiarisce molto meglio cosa accade in quel territorio. Pertanto, anche nel prendere in esame eventi e fatti storici occorre farlo con documenti alla mano, riesaminando varie fonti e soprattutto contestualizzando i fatti al momento degli eventi. So benissimo che ciò che accadde non fu né bello né piacevole per nessuno, soprattutto per le vittime. Quello che chiedo è che si comprenda il fatto che vi furono ben altre responsabilità legate a tutti coloro (mons. Margarita in testa) che mestarono nel torbido ed agitarono gli animi in questi ed altri eventi. Per questo ti invitavo a rileggere gli eventi nella loro intierezza (partendo dalla questione brigantaggio per arrivare agli eventi del Natale precedente al fatto di sangue e passando per tutti i soprusi perpetrati dai borbonici negli anni antecedenti l'Unità d'Italia). Per questo motivo ti invitavo e cercare di capire anche cosa accadde il 13 aprile 1809 in Oria per cercare di comprendere chi erano i Borboni ed i loro proseliti e quali responsabilità gravissime ebbero nell'agitare gli animi degli Oritani e di cittadini di altri Comuni.

3) Quello che ho scritto a te l'ho fatto presente all'amico Tonino Benvenuto con il quale mi trovo ancora oggi a collaborare per altre cose e che resta sempre mio amico pur avendo su questa vicenda opinioni differenti. Diversa è la posizione della d.ssa Andriani che ha sempre avuto un approccio scientifico e plurimo alla questione ed alla quale non ho nulla da rimproverare in quanto pone dubbi e quesiti seri e profondi. Vedi Franco, di documenti relativi alla vita di Camillo Monaco ce ne sono tantissimi (anche presso l'archivio di Stato di Lecce e Napoli); purtroppo, però la maggior parte di essi, sinora, riguarda il periodo post unitario.

4) Questione archivi: sai benissimo perchè te l'ho espressa personalmente qual’è la mia posizione. Inoltre ho sempre cercato di collaborare con chiunque, correttamente, mi abbia chiesto del materiale. Me ne sono testimoni proprio Benvenuto, la d.ssa Andriani, il prof Ancora, l'amico Giovanni Ferraioli, Pino Malva e soprattutto il responsabile della biblioteca e dell'archivio Antonio Carone. Proprio con Antonio e Pino Malva stiamo lavorando su alcuni documenti di archivio che presto pubblicheremo. Ti informo, inoltre, che, personalmente, sto sistemando proprio una serie di materiali d'archivio relativi alla vita di Camillo Monaco che sto digitalizzando e trascrivendo anche nella prospettiva di renderli fruibili attraverso l'archivio comunale. A proposito di questo mi costringi a rivelare un fatto: più volte ed a diverse Amministrazioni ho espresso l'idea di digitalizzare i materiali d'archivio che posseggo o a microfilmarli. Purtroppo per un problema vuoi di costi, vuoi di volontà politica questo non è stato possibile. Quindi sto cercando di farlo personalmente, compatibilmente con i miei mezzi, le mie competenze ed il tempo disponibile che ho. Inoltre, sin dall'anno scorso, ho proposto alle scuole una ricerca con gli studenti su Camillo Monaco e l'Unità d'Italia mettendo a disposizione materiali d'archivio. Quindi sotto questo profilo credo che nessuno abbia nulla da rimproverarmi.

5) Non è un mistero che il Risorgimento fu voluto e fatto dalla Borghesia anche per motivi economici e politici in quanto ci si voleva liberare delle angherie di tutti i regimi e dittature che imperversavano in Italia. Contadini, Artigiani ne furono solo strumenti e (uso un termine brutale per rendere l'idea) “carne da macello” (del resto il termine non è mio ma di tanti storici di diversi orientamenti ed estrazioni culturali e politiche). Del resto, in tutte le guerre e rivoluzioni, in prima fila ci sono quasi sempre i soldati, non i generali o i politici. Purtroppo questa è una realtà amara che non piacerà a molti “liberal” di destra e sinistra, cattolici e non, ma è una realtà. Per questo anche a me piacerebbe sapere chi, in realtà, mestò nel torbido e rese possibili quei terribili fatti. Certo è incontrovertibile il fatto che la vicenda si chiuse con l'assoluzione (come tu stesso dici) e che uno dei testimoni chiave, il De Angelis, ritrattò quanto detto in prima istanza sostenendo di aver testimoniato il falso per senso di rivalsa e odi personali. Personalmente considero i Sartorio ed il Pastorelli vittime incolpevoli ed inconsapevoli di un clima di violenza ed odi di parte che meritano rispetto e commemorazione. Ti invito a rileggerti quanto scriveva agli studenti nel “68” Pier Paolo Pasolini a proposito delle contestazioni ai poliziotti per comprendere chi furono le vere vittime ed i veri colpevoli.

Infine mi sarei aspettato anche qualche tua parola su due questioni che ti pongo nel mio scritto :
* Che nesso c'è tra la celebrazione dell'Unità d' Italia e i fatti in cui fu implicato Camillo Monaco?
* Quali risposte diamo a chi vuole negare l'Unità d'Italia e separarla attraverso un federalismo egoista ed a due velocità per far tornare il nostro paese al 1815? Bene ha fatto il presidente Napolitano a ricordare che un vero federalismo solidale si realizza solo attraverso l'Unità.

Infine permettimi una brevissima risposta-invito all'amico Romualdo De Simone che, molto bene pone la questione Tricolore nelle scuole: cosa ha fatto la signora Gelmini per celebrare nelle scuole questo evento? Quali risorse ha messo a disposizione la stessa signora e questo governo affinchè le scuole potessero celebrarla degnamente? La risposta migliore l'ha data la stessa signora Gelmini: “ gli studenti: “potranno celebrarla realizzando filmati a tema attraverso i telefonini”( citazione testuale)”. Ma non ne aveva vietato l'uso proprio la signora Gelmini?.

Gardone Riviera 8 gennaio 2011
Con stima ed affetto tuo Salvatore Filotico
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Ritorno a dire che secondo quanto scritto da Benvenuto, l'assoluzione del Monaco nel processo d'appello non appare del tutto PIENA. A mio parere traspare una sorta di SCURDAMMECE DU' PASSATU..... Circa le domande rivoltemi dall'amico Filotico rispondo che, a mio parere, le celebrazioni dell'Unità d'Italia dovrebbero avvenire in ogni località della Repubblica e dovrebbero caratterizzarsi sul territorio con ciò che accadde 150 anni addietro in ogni singolo comune. Conseguentemente, a mio modesto parere, dovrebbe parlarsi delle gesta dell'oritano Camillo Monaco "ritenuto un patriota del movimento risorgimentale salentino e nazionale" e nel contempo ricordare la figura di quei tre poveretti che lo stesso Filotico, giustamente, considera "vittime incolpevoli ed inconsapevoli di un clima di violenza ed odi di parte che meritano rispetto e commemorazione"

Per rispondere circa la questione del progetto di " federalismo egoista ed a due velocità" da parte della Lega Nord dovrei allargare molto il discorso e non lo ritengo opportuno per vari motivi e, comunque, ritengo che parte di responsabilità in questo dilagare di potere e di pretese da parte dei leghisti andrebbe addebitata ai nostri rappresentanti politici in Parlamento.

07/01/11

Salvatore Filotico mi accusa apertamente di voler perseguitare la figura del suo antenato Camillo Monaco.

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Ovviamente l'amico Filotico ha diritto e facoltà di dire ciò che pensa ed a me farà sempre piacere ospitare suoi scritti in questo mio spazio.
Rimando al mittente le accuse rivoltemi con lo scritto in calce a questo post e ritorno a dire che non ho nulla di personale contro Camillo Monaco, ma come libero cittadino oritano non riesco a rassegnarmi all'idea che si vuol continuare a non far chiarezza su tutto ciò che accadde 150 anni orsono.

Non sto mettendo in dubbio ciò che di buono fece il Monaco ma vorrei capire di cosa veramente si macchiarono quei tre oritani che persero la vita quel giorno di Pasqua. Non voglio fare del revisionismo, non voglio riscrivere la storia, ma voglio solamente capire e nessuno può togliermi il diritto di utilizzare ogni mezzo per solleticare tante coscienze sopite. Sinceramente mi sembra assurdo.... tantissimo assurdo sapere che esistono testi di storici del passato che raccontano minuziosamente fatti verificatisi ad Oria tanti secoli addietro e non avere invece un solo rigo da tramandare ai posteri su ciò che è accaduto appena 150 anni addietro.


Non sono forse libero di poter ricordare la morte di quelle tre persone ..... strappate ai loro cari per cause ancora poco chiare?

Trovo vessatorio nei miei confronti questo atteggiamento (l'unico in verità) ogni qualvolta evidenzio questa anomalia. Comprendo il risentimento dell'amico Filotico in quanto discendente del Camillo Monaco, ma al posto suo, e degli altri discendenti del medesimo, vivi o defunti, da tempo avrei reso pubblico (dandolo alle stampe) tutto il materiale esistente nei propri archivi personali. Ognuno sarebbe libero di farsi una propria idea. Continuare a non farlo fa sorgere inevitabilmente dei dubbi circa la buona fede ... almeno in persone come me.

Quasi sempre la storia in passato non è stata scritta da quei contadini ed artigiani che cita l'amico Filotico, bensì da borghesi ed acculturati secondo ciò che era il proprio punto di vista.
Sono fermamente convinto di ciò anche in relazione a quanto ho scoperto e scritto in un post circa la modifica apportata nel 1966 o 1967 all'originale testo del Corteo Storico e Torneo dei Rioni da persona acculturata tuttora vivente.

Nel nostro caso, ad eccezione del libro scritto dal figlio Attilio Monaco, non abbiamo un solo rigo che sia stato pubblicato a fronte di tanto materiale inedito che dovrebbe certificare (come asserisce Filotico) "l'operato di Camillo Monaco sia prima dell'Unità d'Italia sia sino alla sua morte."

Mi chiedo e chiedo a Filotico se i rimproveri che sta muovendo a me pubblicamente li ha mai mossi anche al prof. Antonio Benvenuto o alla D.ssa A.M.Andriani, la quale in qualità di responsabile della locale sezione dell'Istituto per il Risorgimento Italiano, nel 2006 ebbe a scrivere in un libro:

[……solo uno studio incrociato delle fonti reperibili potrebbe fare emergere più chiaramente la figura di Camillo Monaco.
La proposta editoriale della sua biografia delineata dal figlio Attilio, arricchita anche dell'Albero Genealogico della famiglia Monaco e degli Indici dei nomi e dei luoghi, offrendo altra materia di riflessione, vuole essere un invito ad ampliare e approfondire le ricerche.]
Ricordo a me stesso che circa l'assoluzione (riferita come -piena- da Filotico) di Camillo Monaco per la morte dei Pastorelli e Sartorio nel giorno di Pasqua del 1861, il prof. Benvenuto nel 1985 così ebbe a scrivere:
[Il verdetto fu di assoluzione per il Monaco e per tutti gli altri imputati con le seguenti motivazioni:
- molti omicidi, consumati durante quegli anni di trapasso politico, erano rimasti impuniti;
- la causa era stata celebrata dopo diverso tempo dall'avvenimento dei fatti;
- l'esasperata faziosità dei testimoni a carico e a scarico aveva nociuto alla ricerca della verità.]
Sono disposto a pubblicare qualsiasi cosa a beneficio della figura di Camillo Monaco che l'amico Filotico volesse inviarmi. Penso di aver dato dimostrazione di averlo già fatto in passato.
Parimenti continuerò a pubblicare eventuali reprimende nei miei confronti a firma dell'amico Salvatore Filotico, riservandomi la facoltà di replicare e difendermi adeguatamente da eventuali accuse come quelle odierne.
Ovviamente l'amicizia con l'amico Salvatore Filotico rimarrà quella di sempre!
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Caro Franco,
stavolta devo dirti, con molta franchezza, che non condivido assolutamente il tuo modo di approcciare le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
In un momento in cui ci sono forze politiche culturalmente e moralmente retrograde che si permettono di mettere in discussione l'Unità d'Italia e che vorrebbero riportare l'orologio della storia a periodi in cui l'Italia era asservita a dominazioni di vario tipo e fondamentalmente dittatoriali, ti assicuro che nessuno sente il bisogno di creare nuove contrapposizioni o creare una sorta di rimpianto per un periodo oscuro come quello borbonico.



Bene ha fatto il Presidente Napolitano a ricordare che un vero federalismo solidale è possibile solo all'interno di un Paese Unito che non può viaggiare a due velocità come vorrebbero i fautori di un federalismo che ha all'orizzonte processi secessionisti.
Ti invito a rileggerti la storia d'Italia nell'ottocento e se ne hai l'opportunità anche il rapporto sul brigantaggio del sen. Massari al Parlamento Italiano del 1861 per capire cosa era l'Italia meridionale in quei giorni e cosa fu il Risorgimento.

So benissimo che neppure i Savoia sono esenti ed immuni da critiche ed hanno delle colpe enormi dal 1860 sino al 1945 ma se vuoi di questo parleremo in altra sede.
Ma soprattutto, non comprendo davvero cosa c'entri con le celebrazioni dell'Unità d'Italia e con le colpe vere o presunte dell'Amministrazione Comunale uscente in merito il tuo voler perseguitare la figura di Camillo Monaco in questa sede.
Oltretutto continui ad utilizzare una chiave di lettura dei fatti molto unilaterale, cioè quella che emerge dagli atti d'accusa del processo, fondamentalmente basati sulla testimonianza del De Angelis dimenticando che, successivamente, nel processo d'appello, conclusosi con la piena assoluzione del Monaco, lo stesso ritrattò completamente tutte le sue dichiarazioni e che alcuni dei testimoni furono borbonici.

Credo che tu abbia perso di vista completamente il clima ed il contesto dei fatti ancora intriso da odi di parte e livore politico, hai, inoltre perso completamente di vista quanto accadde durante il Natale precedente gli eventi in cui i borbonici continuarono a sobillare molti cittadini ed a provocare astio e scontri.
Hai anche perso di vista tutta la storia dell'Italia meridionale e di Oria e dintorni (forse se ti leggessi Pietro Palumbo. “Storia di Francavilla” avresti le idee molto più chiare; dovresti ricordare quanti cittadini finirono in carcere grazie ai borbonici ed al comportamento di mons. Margarita e dei suoi accoliti (alcuni di essi persero la vita come il suocero di Camillo Monaco: Luigi Leanza). Sarebbe necessario anche controllare quali erano le condizioni di vita dei contadini e degli artigiani (anche se la stessa borghesia che fece il Risorgimento non può dirsi completamente esente da colpe).

Ti invito anche a leggerti cosa accadde nel 1809 ad Oria nella notte del 13 aprile nella quale per colpa dei sobillatori borbonici decine di contadini oritani persero la vita per capire quale era la tattica politica dei Borboni : creare il caos per poi accusare delle colpe gli avversari.
Forse sarebbe utile che tu parlassi anche dell'operato di Camillo Monaco sia prima dell'Unità d'Italia sia sino alla sua morte, ne uscirebbe un quadro molto diverso da quello che tu proponi unilateralmente.

Tutti gli uomini politici possono operare ottimamente e, contemporaneamente, commettere errori ma vanno giudicati nel complesso del loro operato.
Pensa se dovessimo utilizzare il punto di vista degli indios americani per giudicare Colombo e dei galli per giudicare Giulio Cesare e così via........

Pertanto, con la stima e l'affetto di sempre (ma gli amici restano tali anche nei momenti di discussione e confronto tra diverse opinioni) ti chiedo cortesemente di pubblicare quanto ti scrivo per la completezza dell'informazione.
Salvatore Filotico